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JIZO
Informazioni generali
E' molto facile in Giappone incontrare queste statue, specie nei pressi dei templi. Esse rappresentano il Jizo Bosatsu, una divinità di origine buddista come dice il termine stesso "Bosatsu". Quest'ultimo descrive infatti un essere illuminato che ha rinunciato alla piena illuminazione per aiutare tutti gli altri finchè non saranno liberati dai sei regni della sofferenza. In pratica si tratta di un essere compassionevole che vuole salvare i più deboli e per questo rinuncia alla cessazione della propria di sofferenza per salvare prima tutti gli altri esseri senzienti. La sua origine non è giapponese ma arriva dalla Cina intorno alla metà del VIII secolo ma venne a far parte del buddismo nipponico qualche secolo più tardi durante il periodo Heian (794-1185). Come forse sapete nel buddismo non c'è il concetto di inferno e paradiso come li conosciamo noi ma esiste la reincarnazione con cui uno espia i propri peccati fino a debellarli. Questo è possibile tramite il Samsara ossia la sequenza di rinascita e morte a cui l’essere senziente è sottoposto e da cui si sta cercando di liberarsi reincarnadosi. Chiamata anche la Ruota dell'esistenza è divisa in sei spicchi, in cui si susseguono le rappresentazioni di sei diversi mondi o regni. Questi possono essere considerati sia in senso letterale che figurato a rappresentano anche diversi stati mentali:
I regni Preta, Tiryagyoni e Naraka sono detti "inferiori" mentre gli altri tre sono i superiori. Il Samsara vale sia per le persone che gli dei e per qualsiasi essere senziente. Jizo ha il compito specifico di liberare le persone da questi mondi inferiori. Lo sò è un concetto un pò complicato per chi non ha mai studiato l'essenza non semplice del buddhismo ma il concetto di purificazione da questi regni spero vi sia un pò chiaro. Sempre riguardo a Jizo, dovete sapere che sul monte Goyo, nella zona di Iwate, vi è un’area di terreno roccioso con molti mucchi di sassi accatastati ovunque su massi più grandi e un cartello con scritto “Sai no kawara” ossia "sforzo inutile". Con questo nome in Giappone viene descritto il posto che delimita il regno dei vivi da quello dei morti, come la riva del fiume Stige per fare un parallelo con la mitologia greca. I bambini che muoiono giovani prima dei loro genitori non possono rinascere in un regno celeste e devono essere giudicati dai dieci re dell’inferno per le sofferenze che hanno causato ai loro genitori morendo giovani, praticamente oltre il danno pure la beffa. Questi bambini che si ritrovavano nel Sai no kawara, che li separa mondo dei morti non potevano attraversare quella zona erano costretti dai demoni infernali ad accatastare mucchi di rocce in torri come penitenza e nella speranza che, una volta accatastate abbastanza in alto, potessero salire in uno dei tre regni superiori. Tuttavia gli stessi demoni gli impedivano di finire il lavoro usando grandi mazze di ferro come quelle degli Oni, con le quali disfacevano i mucchi di sassi e da qui lo "sforzo inutile" di cui si parlava prima. Ecco quindi che Jizo viene in soccorso di queste povere anime nascondendole nelle sue lunghe vesti per poi portarle lui stesso nei regni celesti. Questo è uno dei motivi per cui Jizo è accomunato specialmente ai bimbi morti o anche mai nati essendo una sorta di santo patrono per loro. È anche il protettore delle madri in attesa, delle persone che si prendono cura dei bambini malati, dei viaggiatori (per questo si possono vedere Jizo anche ai lati delle strade tradizionali pedonali) e di tutti coloro che soffrono. Molte volte vediamo le statue indossare un berretto rosso e delle pettorine. In alcuni casi come "ricompensa" per l'aiuto che danno alle anime mentre in altri casi, specie se una coppia ha un figlio morto in giovane età, i genitori possono scegliere una statua e adornarla con vestiti e regali per Jizo affinchè vegli il proprio figlio. Si possono vedere le statue anche con girandole a vento le quali ad ogni forte folata, iniziano a muoversi tutte insieme facendo un certo effetto.
Curiosità
Il nome
Jizo può essere tradotto con "ventre della terra".
Il bastone Shakujio
Tra le varie rappresentazioni delle statue, possiamo vederle anche tenere un grande bastone chiamato "shakujo". Su quest'ultimo sono attaccati sei anelli ognuno dei quali rappresenta uno dei sei regni del Samsara. Questo bastone cerimoniale è tipico del buddismo e usato dai monaci proprio in occasioni di riti religiosi vari. Molto diffusa negli anime, la presenza di questo bastone che accompagna i vari bonzi come ad esempio Miroku in Inuyasha o Ariel dei 5 Samurai.
Citazione o presenza in Urusei Yatsura
Quando la troupe televisiva si addentra nel bosco per fare il suo documentario, si imbatte in due statue Jizo simili a Sakurambo nell'aspetto e queste vengono anche citate dal regista della troupe che le userà per far sembrare la situazione più misteriosa di quella che è nella realtà. Prima ancora di loro saranno Ataru, Mendo, Ten e Lamù ad imbattersi in quelle statue dalle sembianze del nostro bonzo preferito.
Presente in Urusei Yatsura
episodio Serie tv : L'enigma della montagna purificata
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