Il piccolo bruco

 

 

Per finanziare il club di Lamù , Megane e gli altri si sovvenzionano da soli con le attività più disparate, e tra esse c’è l’allevamento e la vendita dei bruchi da farfalle. Tra di loro c’è però un strano bruco che Megane ha ribattezzato Ataru (in quanto vorace nel mangiare) che si pappa tutto e fa stare a digiuno gli altri. Pensando che Atarubruco non valga tutta la spesa per il suo mantenimento decidono di disfarsene e così viene adottato dal vero Ataru che ben presto se ne affeziona. La cosa incredibile e strana è che quell’essere così piccolo mangia in continuazione ed ogni genere di cosa, non necessariamente foglie e altre verdure. Infatti in un attimo di distrazione, si fa fuori tutte le colazioni degli studenti della classe di Lamù e Ataru che inferociti vogliono ucciderlo. Tra questi capeggia uno schifato Mendo che non sopporta la vista di quell’essere “viscido” e un incavolatissimo Megane. Inoltre il bruco per tutto quello che aveva mangiato era notevolmente cresciuto. Comunque tra fughe e nascondini alla resa dei conti dove Ataru stà per scontrarsi con Mendo, Megane e le “guardie del corpo di Lamù”, Imochan (nome dato da Ataru al bruco) esce dal bozzolo artificiale fattogli da Lamù perché stesse al sicuro e protetto. Ma non uscirà un farfalla ma una bella fata che era venuta sul nostro mondo proprio per diventare tale, e l’unico modo era nutrirsi moltissimo. A questo punto i ragazzi si arrendono e Ataru e Lamù salutano commossi per sempre la loro amata Imo chan.