Fiore
di pesco
Ataru,
Lamù, Mendo, Shinobu, Sakura e lo zio vanno in uno stupendo parco di peschi in
fiore per leggere poemi primaverili in onore della bella stagione appena
arrivata. Tutti sono nello spirito giusto tranne il solito Ataru che
naturalmente si apparecchia per terra e comincia ad ingozzarsi. Dopo i soliti
battibecchi durante la lettura di un poema, appare vicino ad un pesco una
ragazza carina che però scompare non appena Sakurambo smette di leggere.
La cosa si ripete anche una seconda volta, e così Ataru (interessato
naturalmente solo a conoscere la ragazza) invita tutti a recitare i versi per
farla riapparire. Mendo decide così di aiutarlo e recita un poema classico
dedicato al pesco. La ragazza ricompare ed Ataru in 1 secondo la afferra e fugge
via con lei.
Ma le cose non vanno come
spera il giovane Moroboshi. Infatti mentre il liceale importunava la ragazza,
giunge un gigante a salvarla. Quest’ultimo naturalmente per le sue dimensioni
viene notato anche dal resto del gruppo che era ancora in cerca di Ataru così
poterono raggiungere il compagno dopo un primo istante di sbigottimento per
quella visione enorme. La situazione dunque è la presente : il gigante non è
altro che un mitico ermit che sfidava con poemi gli uomini e se questi
risultavano più brutti dei suoi, lui li mangiava. Inutile dire che il colosso
sfida tutti i presenti, ma chi potrà mai vincere quell’essere leggendario in
una gara di versetti ? Il fortunello che lo affronterà per primo sarà Ataru ,
ma stranamente riuscirà a comporre un verso molto d’effetto (anche se senza
senso) che colpirà particolarmente l’ermit e per loro fortuna il tempo aveva
fatto dimenticare al mitico essere il poema che aveva composto per le sfide.
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